Boldrini Silvia. Romantica-mente pittura digitale
Pubblicato su Ingresso -Libero Rivista bimestrale di arte letteratura e fotografia, N.21, Luglio 2015, p.16link: https://www.ingresso-libero.com/pdf/21.pdf
"Boldrini Silvia.13.08.2016_ Chostro San Francesco" Recensione di A.R.D. pubblicata su AR(T)CEVIA [108]
https://www.lacortedifelsina.it/silvia-boldrini-romantica-mente-pittura-digitale/
Opera eseguita con la tecnica di pittura digitale. Dalla serie: Botanicità
Di qui gli studi sul colore, sul ritmo e il movimento, sulla velocità e l'intensità di luce e ombra, composizione e dinamismo. Fonte d'ispirazione è la natura, l'attenzione a fioche ed anonime 'voci' anche del più piccolo atomo o di un'impercettibile piuma.
Ritmo armonico di forme e colori, poetica onirica, delicata emozione che nasce dall' osservare anche la più umile creatura come specchio della perfezione del creato.
Attraverso lo strumento digitale, oggi S.B. riesce ad esprimere al top le sue doti creative, dedite alla scoperta e all' approfondimento di un mondo onirico/cosmico che trascende dalla realtà, così come la si concepisce comunemente. Il suo interesse vitale per l'astronomia s'interseca con l'arte, consentendole di realizzare, nelle opere astratte - ma pure in altri cicli, come ad esempio in 'Botanicità' - un concentrato di idee e sensazioni catturate tramite la percezione di entità cosmiche insensibili alla tangibilità prettamente tridimensionale.
Con questa tecnologia l'intangibilità e l'evanescenza risultano ancora più evidenti nelle opere di Silvia Boldrini: la tela lascia il posto al monitor e ai supporti da stampa, la pen tablet sostituisce il pennello, i pixel vengono plasmati secondo l'estro dell'artista. E' la mente che crea, a prescindere dagli strumenti. L'intento è sempre il medesimo: realizzare un'opera che comunichi un sogno, un'idea.
Prima di giungere all'opera finita, l'artista deve aver introiettato le immagini eliminando le impalcature che sente estranee alla propria percezione. L'oggetto visivo viene quindi 'investito' di nuovi valori, attraverso colori, prospettiva e contorni .Vi è una particolare opera dell'artista che porta il titolo di 'Miedos' (Angosce), realizzata in bianco/nero e sfumature, che interpreta tematiche intellettuali estremamente complesse, legate alla dimensione spazio/ musica: il riferimento è ad un brano di Carl Orff nell'opera 'Carmina Burana', risalente al 1937 ed ispirato ad un poema manoscritto del XII secolo, il 'Codex Buranus', proveniente da un convento benedettino della Baviera, tuttora conservato a Monaco. Ciò dimostra come la tecnologia possa essere un importante trait d'union tra cultura, musica tradizione, storia passata e mondo contemporaneo, proprio attraverso l'arte visiva.
Sin dagli anni Ottanta la crescente espansione dell'immagine digitale pone il quesito sul rapporto tra arte e tecnica, una tematica che ha lontanissime radici. Affinché la tecnica diventi arte creativa occorre un'approfondita padronanza del mezzo e Silvia Boldrini se ne serve non per stupire l'osservatore con effetti speciali ma per favorire l'instaurarsi di nuovi processi comunicativi e culturali.
Anna Rita Delucca, 2015
Miedos Pittura digitale