Giorgio Morandi
Omaggio alla pittura di paesaggio del maestro
Articolo di Anna Rita Delucca, pubblicato su Contemporart, Anno X, n.13/33, luglio /settembre 1994, Edizioni Ghirlandina, Nonantola (Mo), pp.20/21.
La strada bianca, 1933. Acquaforte
Il realtà tutta l'arte di Giorgio Morandi è funzionale all'uomo anche se mira ad uno studio interiore e spirituale dell'esistenza.
Nato in una città prestigiosa per la cultura italiana, grazie all'antichissima e famosa Università, ma poco ricettiva nei confronti della sua personalità alquanto schiva e sprezzante della mondanità salottiera, il pittore bolognese per parecchio tempo fu valorizzato soltanto dagli sforzi di alcuni importanti intellettuali come Raimondi, Arcangeli, Vitali che riuscirono subito ad individuare in lui quella grandezza artistica in seguito riconosciuta dal mondo intero.
In seguito tutto ciò lo condusse all'elaborazione di uno stile personalissimo, intriso di conoscenze antiche e moderne insieme, giungendo in tal modo a sublimare le proprie immagini al di sopra della realtà sino ad una visione che trascendeva oggetti ed umanità stessa. La disciplina spirituale di Morandi fu sempre talmente rigorosa da spingerlo, nel periodo della piena maturità, a chiudersi in una dimensione solitaria, lontana dal tempo e dal mondo che lo circondava pur conservando, per tutta la vita, una notevole sensibilità verso le novità artistiche e culturali del suo tempo.
A.R.D. Anno 1994 (Copyright)
Giorgio Morandi (3° da sinistra ) all'Accademia di Belle Arti di Bologna
con gli artisti Severi, Chiappelli, Marzocchi e Majani
Foto rarissima, dal libro di A.R.Delucca 'La collina dell'anima' Ediz. Cordero, Genova 2018, p.74 (Copyright)
Pittura di paesaggio nell'opera di Giorgio Morandi. Con una prefazione di Paola Sega Serra Zanetti, edizoni Svolta, 1995, 108 pagine con illustrazioni in b/n.
Questo libro, pubblicato nel 1995, non è più in commercio. Per ricerche e studi è reperibile presso Il volume è presente in Polo bibliotecario OPAC
Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\UBO\0247398]Catalogo del Polo Bolognese del Servizio Bibliotecario Nazionale https://sol.unibo.it/SebinaOpac/resource/pittura-di-paesaggio-nellopera-di-giorgio-morandi/UBO0065261 e biblioteche regionali Emilia Romagna
-Citato in "Critica radicale" Rivista semestrale tecnico/scientifico di Tullio Vietri, Anno VII,n.1, gennaio-giugno 1995, p.22.
-Citato in "Arte", mensile di Arte cultura informazione, Editoriale G. Mondadori, n 259, Febbraio 1995, p.131
-Citato in "Il Resto del Carlino", 18/05/1995 in occasione della presentazione del libro presso la Sala del Consiglio Comunale di Grizzana Morandi.
- Citato in " La pittura di paesaggio per Morandi", articolo di S. Di Carlo , " Il Resto del Carlino", 21/05/1995.
Laura Bertazzoni 'Silenzio morandiano', Prova d'artista, acquaforte, 2014
Dedicato a Giorgio Morandi. 50° dalla scomparsa (18/06/1964). Omaggio dall'arte del nuovo millennio".
Articolo di A.R.D. in occasione della mostra dedicata al pittore Giorgio Morandi per il cinquantesimo anniversario dalla sua scomparsa, Pubblicato su ingresso-Libero, rivista bimestrale di arte, letteratura, fotografia diretta da Paolo Bassi, N.15, luglio 2014, p.16
A.R.D. giugno 2014( Copyright)
Locandine e documentazione mostra su:
www.lacortedifelsina.it/la-sacralita-nellarte-2/
LA COLLINA DELL'ANIMA
Giorgio Morandi e la sua Grizzana
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Autore Anna Rita Delucca
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Edito da Cordero Editore Genova
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Anno 2018
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ISBN 978-88-98130-96-2
Il libro è corredato di numerose fotografie a colori e alcuni inediti, tra cui la copertina recante un ritratto di Giorgio Morandi realizzato dal pittore Gabriele Donelli.
https://sol.unibo.it/SebinaOpac/resource/la-collina-dellanima-giorgio-morandi-e-la-sua-grizzana/UBO5299271
Presentazione alla Biblioteca Comunale di Villa Mingarelli, Grizzana Morandi dal Sindaco Graziella Leoni. 08 settembre 2018
Presentazione presso la libreria Squilibrai, S.Lazzaro di Savena,Bologna - marzo 2019
Presentazione presso Mondadori Bookstore, Bologna, 8 novembre 2019
Presentazione presso La Corte di Felsina , Bologna, giugno 2018
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Citato in :
https://www.cittametropolitana.bo.it/portale/Comunicazione/Notizie_dai_Comuni
https://www.appenninobolognese.net/apbo/index.cfm?event=scheda&qpTemaID=0&qpTAS3=40102&qpGEO2=10000&qpNEWS_ID=5015773&qpParolaChiave=&qpPeriodoID=0&qpOrderBy=&qpRowNro=1
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https://vergatonews24.it/2018/09/07/il-rapporto-tra-giorgio-morandi-e-il-paesaggio-dellappennino-
raccontato-da-un-libro/
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Wikipedia : Giorgio Morandi - alla voce 'Bibliografia'
Presentazione alla libreria SQilibrai , s.Lazzaro di Savena,Bo. Marzo 2019
Presentazione a La Corte di Felsina, giugno 2018
Storia arte e natura delle colline amate da G.Morandi
In rubrica : I tesori del borgo
Articolo di A.R.Delucca, pubblicato su Art&trA, Rivista d'arte e cultura, Bimestrale Anno 10°,n.78,ott./nov. 2018. Edizioni Acca Roma, pag. 119-121
E' pur vero che queste alte colline dalla natura selvaggia, hanno attraversato epoche assai difficili nel corso dei millenni, assistendo a spopolamento ed abbandono del territorio per molteplici vicissitudini ma è anche dal disagio che deriva la ricchezza del costume culturale, tipica delle affascinanti terre emiliane.
Il territorio di Grizzana ha un'estensione molto ampia, all'incirca 80 chilometri quadrati e comprende parecchie vallate, borgate e frazioni d'origine antichissima, addirittura preistorica, dislocate in altura o lungo le rive del fiume Reno.
Accanto alla piccola chiesa - meta di pellegrinaggi millenari, seppure tra impervie ed intricate boscaglie che, in età remota, erano infestate da lupi e cinghiali - si trova un bellissimo oratorio, dedicato a santa Caterina d'Alessandria d'Egitto. Il complesso conserva, tuttora, affreschi di pregio raffiguranti le storie della santa.
Bellissimo borgo comacino, perfettamente recuperato nella sua tipica architettura, è proprio La Scola, a qualche distanza da Grizzana Morandi, con le sue case balchionate (con accesso principale da un'entrata a balconcino, posta al piano superiore rispetto al pian terreno). Questo piccolo agglomerato fu meta di scontri tra Longobardi e Bizantini. Il nome stesso è stato oggetto di studio per una possibile derivazione non da schola ma da sculca, un termine longobardo che definisce uno scolo, un fosso.
Però quella mela!
La natura secondo Giorgio Morandi
Particolare del dipinto di Ludovico Carracci "Allegoria della Provvidenza" (1604/1605). Musei Capitolini, Roma
"Alla mostra dei Carracci a Bologna egli restò muto di fronte alla sfilata di quei grandi quadri, insensibile alla floridezza, alla vita sentimentale che li animava....Ruppe infine, l'ostinato, eloquente silenzio, per dirmi "...Però quella mela!.." Il frutto, isolato e còlto dal suo occhio che sapeva vedere, mi apparve allora vivo, in tutta la sua freschezza e corposità, nel suo schietto, affettuoso naturalismo..." (Nota 1)
Così scriveva Luigi Magnani Rocca (Nota 2) ricordando l'amico/pittore Giorgio Morandi e la sua diffidenza verso tutto ciò che gli pareva grandioso, decorativo e retorico.
L'amore per la semplicità e per l'essenza delle piccole cose, muove tutta la dinamica creativa di Morandi, sia quando rappresenta la natura, nei paesaggi delle colline bolognesi, sia quando ritrae frutti, fiori, ciotole o bottiglie.
In realtà, la frutta non costituisce un soggetto così consueto nel suo repertorio: le opere in cui compaiono fruttiere o stoviglie contenenti pere, susine, cotogne e pomi - tipici del territorio bolognese ed appenninico in cui l'artista trascorreva le proprie estati- non sono molto numerose, sia rispetto alle serie di bottiglie e barattoli, sia rispetto al corpus di paesaggi di quei medesimi territori, che egli dipinse durante tutto l'arco della vita. Si può affermare, senza dubbio, che le sue composizioni di frutti risalgano soprattutto al periodo giovanile e si protraggano all'incirca, fino alla fine degli anni Venti del XX° secolo.
Uno dei primi quadri ad olio in cui compaiono pomi lo dipinse nel 1919 (Nota 3): sebbene intriso di estetica metafisica, rimane un'evidente ammirazione per lo stile di Cèzanne (Nota 4) che influenzò l'artista bolognese nei primi anni del suo esordio, dopo gli studi accademici. Nonostante ciò è già presente in Morandi un modus operandi personale che, successivamente alla sperimentazione contemporanea a De Chirico e Carrà, elabora una cultura tecnica del tutto autonoma, acquisita anche grazie all' attenta analisi dei grandi maestri dell'antichità quali Giotto, Masaccio, Piero della Francesca e Paolo Uccello.
G. Morandi, Natura morta, 1919 P. Cèzanne, Mele e arance (particolare), 1900/1905
Cèzanne affermava di voler rivelare nella mela il suo essere mela, in quanto essa rappresenta l'anima stessa dell'oggetto; l'artista bolognese, dall'inizio degli anni Venti in poi, si consacra alla più naturale disposizione verso il mondo degli oggettiri creati nella loro intimità di luce ed ombra e così, intatta, resterà la sua concezione, anche negli anni a seguire.
Giorgio Morandi, sin dall'età di 23 anni trascorse le sue estati sui monti di Grizzana, un territorio che amò intensamente, dove ebbe il privilegio di attingere a tutti quegli elementi del paesaggio che potessero soddisfare la propria natura incline alla contemplazione.
Nel secolo scorso il panorama di Grizzana Morandi -oggi circondato dai due grandi Parchi Naturali Provinciale e Regionale di Montovolo e Montesole- era caratterizzato da coltivazioni di esemplari che l'artista potè conoscere e ritrarre in molti dipinti di natura morta o di paesaggio ma che oggi, nel nuovo millennio, sono quasi scomparsi.
I filari di piante (Nota 5) che l'artista osservava con il cannocchiale, per cogliere in natura quegli stessi schemi segreti e corrispondenze che stavano dietro la composizione dei suoi quadri, non esistono più, come non si estendono più i grandi campi di cereali o le coltivazioni di frutta autoctona, dalle origini che si perdono nella notte dei tempi: la mela Rosa Romana, ad esempio, una varietà dalle piccole dimensioni tondeggianti e colore roseo/rossastro, caratterizzata da un gusto succoso e dissetante o ancora, certe particolari varietà di pere che ai nostri giorni sono, oramai, in via d'estinzione.
G. Morandi, I Filari delle Lame, 1943
La storia dell'arte ci racconta di una ricca e straordinaria tradizione nella rappresentazione dei prodotti della natura immortalati, sin dalle epoche più remote, dai maestri della pittura (Nota 6). Per un certo lasso di tempo, a partire dal Cinque/Seicento, il soggetto di natura morta è considerato un genere 'minore', destinato a due tipi di committenza: la chiesa da un lato, che utilizza la natura soprattutto per raffigurare valori simbolico/religiosi e la ricca borghesia la quale, in un'epoca in cui i costi proibitivi dei manufatti pittorici cominciano a venir meno, inizia a circondarsi di generi artistici in qualche modo, rappresentativi di se stessa e del suo modus vivendi.
B. Armotori, Frutti in un bacile (particolare), XVII° sec.
Il modello simbolico, nella rappresentazione della natura, permane nella committenza a carattere religioso: un tipico esempio è costituito dalle bellissime Madonne con la mela, simbolo del mistero della conoscenza del bene e del male, che dal medioevo in avanti, furono rappresentate dai più grandi maestri dell'arte italiana, come il Bellini o il Parmigianino, fino al Crivelli, per citarne solo alcuni (Nota 7) .
C. Crivelli, Madonna col Bambino che regge una mela, 1480
Per quanto riguarda la mela Rosa Romana, tipica della collina appenninica, se ne rileva un'antica raffigurazione pittorica di Bartolomeo Bimbi - attivo alla corte medicea sotto Cosimo III- risalente al 1696, in cui la Rosa Romana è immortalata accanto a numerose varietà di pomi fino ad allora conosciute: infatti il Bimbi lavorò accanto al botanico di corte, Antonio Micheli, all'illustrazione delle specie di piante. (Nota 8).
In epoca moderna si è data libera interpretazione alla raffigurazione della natura, togliendo l' esclusiva alla simbologia e ai significati allegorici ma gli artisti hanno continuato a dipingerne la bellezza codificandola e decodificandola secondo i propri, personali, cànoni espressivi. Giorgio Morandi, nel suo intimo studio della natura (Nota 9), ha contribuito efficacemente a custodire il valore di conservare e non trascurare l'importanza delle cose semplici: il suo contributo lo ha concretizzato nella personalissima poetica pittorica, attraverso nature morte e paesaggi, in particolare quelli che visualizzano l'Appennino come luogo dell'anima e dell'introspezione: un segno inequivocabile che l'uomo è strettamente legato alla natura, alla terra e alle tradizioni, quelle che dalla fatica della terra, si sono trasmesse nel lungo corso secoli, arricchendo ed impreziosendo il nostro patrimonio culturale. Non possiamo permetterci di cancellare la memoria, poiché la memoria siamo noi e memoria saranno le future generazioni ; solo così si può parlare di vero progresso e civiltà .
G. Morandi, Natura morta, 1927
-Nota 1: Ia Mostra dei Carracci al'Archiginnasio di Bologna . 1 sett./31 ott.1956. A cura di G.C.Cavalli . Catalogo di Arcangeli, Cavalli, Calvesi Emiliani . Sovrintendente :Cesare Gnudi. L'opera di Ludovico Carracci è stata individuata, grazie alla collaborazione dello storico dell'arte Angelo Mazza a cui l'autrice del testo ha fatto richiesta di ricerca nel catalogo del 1956. Si tratta dell' 'Allegoria della Provvidenza' di Ludovico Carracci ,(1604/1605), conservata ai Musei Capitolini, Roma .(Fig.1, particolare )
-Nota 2: L. Magnani R.- Il mio Morandi . Un saggio e 58 lettere. Collana Saggi n. 646. Einaudi 1982, Torino.
-Nota 3: [Fig.2] G. Morandi: Natura morta - Olio su tela,cm. 45x59- Anno 1919. Pubblicata su Art Dossier 'Morandi ' . A cura di M. Pasquali. Giunti Editore, n.50, pag. 27.1985
- Nota 4: [Fig.3] P. Cèzanne: Mele e arance (Particolare)-Olio su tela, cm.73x93. Anno 1900/1905. Opera pubblicata su' I Maestri del Colore', n.186 - Cèzanne. F.lli Fabbri Editori, Mi, 1966 .
-Nota 5: [Fig.4] G. Morandi: I Filari delle Lame - Olio su tela- cm- 43x52. Anno 1943. Pubblicata su 'I Maestri del Colore' . Morandi . F.lli Fabbri Editori, Mi , 1966.
-Nota 6 : [Fig.5] Bartolomeo Armotori: Frutti in un bacile, un gatto che ruba un volatile, formaggio e sedani. (Particolare) - Olio su tela, cm 92x148. Sec. XVII°. Opera pubblicata su La natura morta in Italia-Tomo I, A cura di Francesco Porzio , Electa editrice Mi, 1989
-Nota 7: [Fig.6] Carlo Crivelli: Madonna con bambino che regge una mela- Tempera e oro su tavola, cm.40x33 - Anno 1480. Londra , Victoria e Albert Museum.
-Nota 8: Bartolomeo Bimbi realizzò un' opera pittorica denominata 'Mele', Olio su tela - Anno 1696 - Conservato Museo della natura morta, Vi lla medicea, Poggio a Caiano (Fi) che raffigura più di cinquanta varietà di mela.
-Nota 9: [Fig.7] Giorgio Morandi : Natura morta - Olio su tela - Anno 1927. Pubblicata su 'Morandi ' catalogo Generale di L.Vitali, Electa, Mi, 1977, (foto n. 118)
Anna Rita Delucca, ottobre 2018 (Copyright)
Questo testo è stato pubblicato in:
Comune di Grizzana Morandi ,città metropolitana di Bologna-Seminario -Progetto di valorizzazione della Mela Rosa Romana nell'Appennino bolognese, 11 novembre 2018. In collaborazione con il Dipartimento di Scienze Agrarie-Area Arboree,Università di Bologna e Unione Comuni della Valle del Reno
Pubblicato In versione ridotta su:
Le Buone Notizie. Rivista mensile di cultura, attualità e costume, diretta da G.Albèri, anno XVI°,n.4, aprile 2019
e su : www.Ingresso-Libero.com, rivista bimestrale on line, di arte e fotografia, diretta da Paolo Bassi, marzo 2019