Un critico d'arte che si rispetti non deve mai cedere alla tentazione di giudicare in modo bonario chi gli fa l'onore di chiedergli un parere sulle proprie opere. Nel caso di Anna Maria Guarnieri non farò eccezioni, ma non posso non sottolineare un aspetto fondamentale della straordinarietà di questa "Signora dell'Arte": non mi riferisco alla sua vena creativa, ma al suo genio di mecenate interattivo contemporaneo. Quello esercitato dalla Guarnieri, quale fondatrice di PITTart.com, è un ruolo che sfrutta al meglio i media come Internet, per creare preziosi spazi liberi, aperti, ricettivi, che possono abbracciare tutto il mondo dell'arte e metterne in contatto tutti i possibili elementi. Del resto sappiamo bene, come in questo momento storico molto difficile per chi fa arte e soprattutto per chi vuole (ma non sempre può) emergere, come nel caso di certi giovani e veri talenti, sia importante avere occasioni nazionali e internazionali, per mostrare il proprio operato, e PITTart.com è indubbiamente una di queste occasioni.
Per quanto riguarda invece l'espressione artistica della Guarnieri, direi che la sua originalità consiste prettamente nel modo in cui affronta i temi che animano la sua opera omnia: la poesia, l'archetipo dell'esistenza e il tempo scandito dagli ingranaggi della fantasia, dai piccoli e grandi portali, attraverso cui l'uomo esce ed entra, schiavo/libero della vita, serrature metafisiche che aprono e chiudono gli spazi alle nostre idee e ci conducono al di là della materia, oltre la fisicità, in un mondo etereo e soprannaturale. Un mondo che vogliamo esplorare, ma non possiamo, perché chiusi nella prigione della fisicità, che però attraverso i simboli della storia e del mito, insiti dentro di noi, lasciano campo libero alla fantasia e al mondo spirituale delle idee.
Lo stile, ricercato e composto, è intriso di tradizione fiorentina umanistico/rinascimentale molto raffinata, unita alla sostanza sempre attuale delle tematiche affrontate, pur innestate in un'aura di eternità metafisica e Civiltà alla ricerca del cielo - Pittoscultura di Anna Maria Guarnieri spirituale che culmina nell'espressione della vita in tutta la sua essenza: il prima, il durante, il dopo. Infatti, l'ultraterreno si insinua nei quadri della Guarnieri e lo spettatore non può non avvertirlo: lo assimila attraverso la visione dei colori pastosi, vivi, ma nel contempo eterei. Colori accostati con minuzia, sperimentati e mescolati accuratamente, per ottenere (non so se inconsciamente o meno) tonalità che contribuiscano a creare un'atmosfera di ascetico rapimento della mente e dello spirito.
L'opera intitolata 'Civiltà alla ricerca del cielo', colpisce l'osservatore proprio sotto questo profilo: l'accostamento simbolico delle torri di Babele e di Pisa, mondo antico e moderno, ordine e caos, si protendono all'assoluto; oriente e occidente, materia e universo, uomo e divino, ieri come oggi, nell'ingranaggio che ci stringe e ci trattiene nella dimensione del tempo, ma ci proietta col suo moto circolare e perfetto nell'universalità dello spirito.
Anna Maria Guarnieri è un'ottima esecutrice delle sue idee pittoriche, capace di trasmettere una profonda espressività alla rappresentazione, (che però, a mio parere, risulta meno efficace nella ritrattistica), un'espressività molto suggestiva e ricca di contenuti. Ad esempio le 'formelle' in cosiddetta "pitto-scultura", eseguite con una tecnica particolare, molto efficace per la raffigurazione dell'incompiutezza, del tempo inesorabile, dell'eternità, del limite umano, sono dipinte con puntigliosa precisione dopo aver steso una base gessata che dona un tocco finale all'insieme, di intima e calda aderenza della materia pittorica al fondo.
Con tutto ciò, la Guarnieri costringe l'occhio dell'osservatore a portare immediatamente l'attenzione sul dettaglio, per coglierne così la profondità; la prospettiva poi, così minuziosamente studiata e calcolata con precisione, prima di essere trasferita sull'opera pittorica, contribuisce allo scopo di esercitare la visione oltre l'immagine. Pittura con il 'terzo occhio", così oserei definire l'operato di Anna Maria Guarnieri, un'artista che trasmette quell'elemento spirituale che si trasforma in strumento per nutrire l'anima, attraverso l'opera d'arte e unisce la storia della realtà al mondo delle idee, usando una pupilla virtuale che diviene l'occhio dell'interiorità.