Giorgio De Chirico a Bologna
Durante la visita a Palazzo Pallavicini (Foto di C. Malaguti)
Si è aperta a Bologna una mostra importante dedicata al padre della pittura metafisica: Giorgio de Chirico.
L'esposizione è allestita dal 13 ottobre 2022 fino al 16 marzo 2023, a Palazzo Pallavicini e porta il titolo "De Chirico e l'oltre. Dalla stagione «barocca» alla neometafisica (1938-1978)" .
Si tratta di una raccolta
di opere gestita in collaborazione con
la Fondazione Giorgio e Isa de Chirico che racconta il periodo maturo del maestro
di origine ferrarese ma
nato in Grecia, a Volos.
Sono presenti
alcuni suoi lavori tra i più celebri , tra cui "Le muse inquietanti", oltre ad autoritratti, tra
cui quello sé stesso a figura intera, in costume del
Seicento, e ancora nature morte, come la nota carcassa d'agnello del
1948, ma pure ritratti della sua
amata Isa e paesaggi dalla
connotazione sorprendentemente impressionista e quasi romantica, molto lontani dallo stile metafisico che
caratterizzò tutto il percorso estetico
del pittore, sin dai primi esordi
e poi, lungo tutto l'arco della vita
La visita a questa mostra dona l'occasione per ricordare che la metafisica di De Chirico fu una sorta di 'evoluzione statica' a nostro parere, poiché sia le opere giovanili sia, quelle successive che trattano di geometrie e scenari caratterizzati da manichini senza volto, personaggi anonimi riesumati dal mito dell'antica civiltà greca, ma pure le silenziose architetture senza tempo delle sue piazze vuote e misteriose o ancora, i suoi poderosi ma statuari cavalli che paiono sculture dipinte su una tela, si ripresentano, inesorabili, durante tutto il suo percorso artistico e di vita.
Ma cosa è questa metafisica dechirichiana? Cosa vuole raccontarci? Quali messaggi si celano dietro queste architetture taciturne e solitarie?
La metafisica per questo pittore che, tante volte, raffigurò la sua Ferrara con l'emblema del castello estense, in fondo non è altro che nostalgia: è un richiamo del pensiero a ciò che fu e che non è più, al mito grandioso della storia che fugacemente scomparve, è una riflessione verso la caducità dell'esistenza.
Ecco allora che questa metafisica si esprime nell'arte di De Chirico andando oltre la realtà delle cose, della vita, e si trasforma in un'analisi di ciò che vi è al di là dell' essenza stessa della realtà e della vita.
Cosa c'è oltre la materia, oltre il tangibile?
La sua è un metafisica individuale, è una pittura che nasce da una RIVELAZIONE ossia non è originata dal significato degli oggetti che raffigura, anzi sorge proprio dal NON-SENSO degli oggetti stessie, che l'artista vuole estrapolare e comunicare: guardare le cose come una rivelazione, non attraverso la nostra coscienza abituale, ma come fosse qualcosa di diverso, che va oltre la dimensione temporale, immaginandola come una realtà senza tempo e in quanto tale fu, è, e sarà: l'eterno presente della metafisica.
Anna Rita Delucca ( 31 ottobre
2022)
Visitatrice In una sala del palazzo espositivo di Bologna (Foto di A.R.D)