L’ antica storia di Bologna raccontata da viaggiatori stranieri

28.03.2022

                                                          Il portico  del  Pavaglione, a Bologna,  nel  XVIII secolo

Recentemente mi sono imbattuta in un libro davvero curioso ed intrigante che narra la storia della città capoluogo emiliano- romagnola e delle sue usanze, a volte davvero bizzarre.

Riporto qui un brano interessante, risalente al 1699, scritto da un viaggiatore russo che passò per la città di Bologna in quel secolo ed ecco come la raccontò:

" Bologna è attraversata da un fiume che chiamano canale, piuttosto grande tanto che è possibile arrivare fin qui da Venezia e, viceversa, da Bologna andare a Venezia con barche ed altri battelli, non però grandi.

A Bologna ci sono molti negozi con ogni genere di prodotti in grande abbondanza: ci sono anche molti ricchi mercanti e numerosi artigiani.

Si dice che in questa città ci siano più di 200 tra chiese cattoliche e monasteri, senza contare le loro cappelle: tutti i monasteri e le chiese, costruiti in muratura, sono molto belli.

Ha sede a Bologna un cardinale inviato da Roma dal papa come governatore: egli si occupa di qualsiasi questione sia civile che religiosa.

I bolognesi sono buona gente e molto cordiale. Nel vestire seguono la moda di Roma: i mercanti invece vestono come i mercanti veneziani.

La lingua che parlano è l' italiano, ma non un italiano bello come quello di Firenze.

Le donne bolognesi son belle e ben fatte: indossano vestiti simili a quelli delle donne di Roma.

Tutti i nobili e i ricchi, le loro mogli e figlie si muovono in carrozze stupende o in calessi trainati da buoni cavalli e gli equipaggiamenti sono molto eleganti. A piedi questa categoria di persone non va, ritenendolo poco dignitoso.

Ogni genere alimentare si trova a Bologna a buon mercato, meno caro che a Venezia. C'è abbondanza di frutta di ogni tipo, che è a prezzi buoni. Si trovano anche cipolle che qui sono particolarmente grandi e costano pochissimo; vengono esportate in molte città italiane.

A Bologna ci sono numerosi buoni alberghi: il migliore è l'albergo 'San Marco' dove alloggiai io.

In questa città ci sono sempre molti forestieri: sudditi dell' Impero, francesi, inglesi, spagnoli, olandesi, torinesi, genovesi e altri ancora.

Ogni casa di nobili ha giardini piuttosto grandi e belli, con molte piante da frutto di ogni genere, tanti fiori e cespugli e tanti cipressi. Di fontane non ne ho viste, nè brutte nè belle.

In città ci sono accademie e scuole assai buone nei conventi dei gesuiti; gli studenti vi imparano le scienze elevate, la filosofia e la teologia.

In un grande edificio si stampano i libri più diversi, in latino e in italiano, su argomenti riguardanti le scienze elevate; si stampano con arte sopraffina anche carte geografiche e carte nautiche e si fanno stampe di tanti soggetti.

A Bologna ci sono molti cani meravigliosi, noti in tutto il mondo per la loro bellezza e la loro taglia straordinariamente piccola. costano moltissimo: per un buon cane bisogna pagare 20 e anche 30 ducati d'oro."

Anno 1699, Petr Andreevic Tolstoj

E' interessante comprendere alcuni particolari delle usanze storiche e delle caratteristiche tipiche della città in quell'epoca storica; il fatto che fosse attraversata da canali che la collegavano direttamente con Venezia, la presenza di tanti stranieri e viaggiatori, la moda e la mondanità, ma nel contempo la forte presenza religiosa, la divulgazione culturale scientifica, libraria e -curiosa parentesi. per una città dell'entroterra- la preziosa attività di stampa di carte nautiche. In ultimo, i rinomatissimi cani di razza dalla stazza ridottissima e dal valore economico esorbitante.

Un piccolo ma esauriente spaccato di storia, usi, costumi di un territorio, in un' epoca i pieno transito dal rigore barocco al nuovo impulso illuminista

                                                                                                                              Anna Rita Delucca  (Copyright)

                                                       Petr Andreevic Tolstoj (elaborazione digitale di  A.R.D.)


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